19/01/2016

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L’olio, oro verde sempre presente sulle nostre tavole, è il dono prezioso di una pianta diffusa e nota ormai in tutto il mondo.

La sua storia si perde nei secoli e nei millenni. Coinvolge spazi, popoli e culture diverse, segnando tradizioni ed economie di intere comunità.

Le radici di questa storia affondano nel Medio Oriente, in Palestina, dove sono stati rinvenuti i frantoi più antichi del mondo, risalenti a molti millenni prima di Cristo.

La sua diffusione fu poi inarrestabile: prima in Egitto, poi a Creta e infine in tutto il bacino Mediterraneo.

Sono stati i Greci a introdurlo in Italia intorno al 1000 a.C. e gli Etruschi a coltivarlo e a dare il nome al suo frutto più prezioso: eleiva, l’olio.

I Romani hanno poi diffuso le tecniche di coltivazione, spremitura e conservazione in tutti i paesi conquistati.

Nel corso dei secoli gli oliveti sono cosi diventati una caratteristica del nostro paese e soprattutto del paesaggio pugliese.

Come dimostrano gli utensili e i reperti archeologici portati alla luce nel corso degli anni, l’olio è sempre stato presente negli usi e nei riti della realtà quotidiana.

Oggi per noi l’olio è soprattutto un prezioso alimento, sano, genuino e saporito immancabile condimento tipico della cucina Mediterranea.

La terra Pugliese è molto generosa nell’offrire piante di pregiata qualità, il cui olio è apprezzato in tutto il mondo.

Andria, nello specifico, vanta una tra le più ricche produzioni olivicole ed olearie al mondo.

Da qui proviene il nostro olio: prelibato sapore del presente e frutto dell’esperienza del passato.

La famiglia Agresti conserva da cent’anni il segreto della genuinità e della prelibatezza di un olio extravergine puro e pregiato.

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